Autore: Denis Visintin – 12 Settembre, 2019
PARENZO | Fiocco azzurro oggi alla Comunità degli Italiani di Parenzo: è nato il nuovo progetto denominato “Il Tempo della Serenissima: Valorizzazione storico-culturale e turistica della tradizione orologiaia nell’Istroveneto”. Partner nell’iniziativa, la Città di Parenzo, rappresentato all’incontro dal vicesindaco connazionale Nadija Štifanić
Dobrilović. Sono giunti a Parenzo anche il manager del progetto Franco Rota, Alceo Solari, erede della tradizione orologiaia della Val Pesarina e, particolarmente, della famiglia degli orologiai Solari, e l’esperto in materia, Adelchi Puschiasis. A riceverli, il presidente della Comunità, Ugo Musizza, e la presidente della Giunta esecutiva, Lara Musizza. Partecipano a questo progetto, di cui il sodalizio parentino è capofila, anche la Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago e i Comuni veneti di Castelfranco e di Badia Calavena.
Contesto e obiettivi
Franco Rota e Alceo Solari (quest’ultimo in qualità pure di curatore scientifico del progetto) hanno illustrato il contesto e gli obiettivi dell’iniziativa, che ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Veneto ai sensi della legge 15/94 sulla valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta. Ciò che emerge è la centralità dei campanili e delle torri d’orologio internamente ai paesaggi geografici e alle strutture urbanistiche cittadine. Si tratta di elementi costitutivi che, in un primo momento, accomunano il paesaggio urbano del Veneto a quello delle città costiere dell’Istria e della Dalmazia.
Elemento essenziale di tali edifici è l’antico orologio da torre che, spesso sovrapposto al Leone Marciano, è parte integrante della facciata di ciascun manufatto.
Famiglie di artigiani
Questo patrimonio socioculturale nasce dalla maestria della plurisecolare attività di intere dinastie di artigiani carnici, i Cappellari, i Machin – cognomi ancora presenti in Istria – ma soprattutto i Solari, fondatori nel 1725 dell’omonima azienda di Pesariis, artefici degli splendidi orologi in ferro forgiato e di meccanismi soggetti ad una continua ricerca di sviluppo tecnologico. Una tradizione fondata sull’osmosi di conoscenze tecniche fra le varie regioni alpine e poi sviluppatasi nei territori della Serenissima al di qua e al di là dell’Adriatico. In base a un primo riscontro degli archivi, sono da attribuire alla dinastia pesarina le installazioni realizzate in almeno 20 città del Veneto e non meno 240 località dell’Istria – tra cui Parenzo, il cui originale (v. immagine a fianco) è conservato nel complesso della Basilica Eufrasiana – della Dalmazia, del Montenegro, fino alla costa albanese e alle isole greche.
Cooperazione transfrontaliera
Il progetto tende a capitalizzare in termini economico-turistici questo itinerario transfrontaliero, realizzando innanzitutto una ricerca approfondita con l’ausilio di esperti, in grado di fornire una mappatura completa degli impianti realizzati nel corso dei tre secoli e una schedatura delle caratteristiche più espressive, distinguendo fra gli
orologi tuttora visibili, funzionanti e in buono stato di manutenzione, o rispettivamente in stato di abbandono e bisognosi di restauro.
I frutti della ricerca saranno presentati e discussi in un workshop interregionale a Parenzo, preceduto da eventi locali di sensibilizzazione a Umago e nel Veneto. Saranno attivati un sito web e una banca dati in grado di alimentare l’informazione turistica (tabelle indicative, guide audio) e l’approfondimento tecnico-scientifico d’interesse per gli studiosi. Altre ricadute potranno riguardare la salvaguardia degli antichi mestieri e
di nuove professionalità collegate, rispettivamente, al restauro degli orologi meccanici di pregio ovvero alle applicazioni innovative di natura meccatronica per l’automazione e il telecontrollo degli apparati.
Sulle tracce delle lancette
In piano pure la realizzazione di un percorso turistico transfrontaliero, intitolato “Il tempo della Serenissima”, che accomuni le località interessate, scambi di esperienze e viste guidate e di cortesia alle realtà interessate all’iniziativa, con possibilità di ampliare gli orizzonti di collaborazione fra di esse. Prevista pure la creazione di un sito web,
l’organizzazione di laboratori e di un convegno, nonché la mappatura degli orologi esistenti.
La Comunità degli Italiani di Parenzo, quale capofila del progetto, ha già avviato l’iter per una seconda fase annuale che dovrebbe portare alla pubblicazione di un volume di pregio e a ulteriori azioni di promozione a livello internazionale del nuovo itinerario tematico.
Un’attività intensa
Le indagini finora portate avanti, hanno consentito di intuire i vantaggi di tale iniziativa e stanno già delineando l’importanza storica e culturale di questo patrimonio che accomuna le aree amministrate per secoli, fino al 1797, dalla Serenissima, e dalle quali è emersa l’attività dell’orologeria Pesarina, presente anche in epoche successive.
Inoltre, il partenariato creato, ha permesso di constatare la presenza tuttora di un limitato numero di orologi da torre in buon stato e in funzione in tutta l’area nord-adriatica, Istria compresa.
Da “La Voce del Popolo” (EDIT, Fiume) – edizione on-line, 12.9.2019